Quella sul Quidditch non la sapevo proprio!
Ieri, 31 luglio, era il compleanno di J.K. Rowling (51 anni e non sentirli) e proprio ieri sono iniziate le vendite dell’ultimo libro della saga potteriana, Harry Potter, The Cursed Child, che arriverà in Italia il 24 settembre con il titolo La maledizione dell’erede (sulla traduzione non possiamo, purtroppo, fare commenti perché è stata approvata dall’autrice in persona).
I libri dedicati al maghetto più famoso di tutto il mondo (tradotti in più di 70 lingue) hanno raggiunto l’apice del successo anche grazie agli 8 adattamenti cinematografici usciti negli anni nelle sale, ma senza ombra di dubbio è la bravura della sua penna la vera responsabile della sua incredibile storia. Sempre ieri, J.K. Rowling ha dichiarato ufficialmente che le vicende di Harry sono da considerarsi definitivamente concluse dopo quasi vent’anni dall’uscita del primo capitolo (come, sono passati così tanti anni? Ma io quanti anni ho allora? Mon dieu). Ma noi siamo e resteremo affezionati alla scrittrice che ci ha regalato tanti bei momenti e che – in fondo – vorremo non smettesse mai di scrivere sull’argomento. Per questo vi proponiamo 9 cose che forse non sapete su di lei… pronti a mettere alla prova le vostre conoscenze e scoprire se siete dei veri Potterhead?
1. Ha scritto il suo primo racconto quando aveva soltanto 6 anni. Il titolo era Rabbit. Fin da bambina era già un talento nello scrivere!
2. La stazione di King’s Cross è il luogo dove i suoi genitori si sono incontrati per la prima volta: l’autrice la considera la stazione più romantica del mondo. Non è un caso che proprio lì sia ubicato il binario 9¾
3. Il Quidditch è stato inventato dopo un litigio con il fidanzato del tempo: lo sport è qualcosa che fa diventare gli uomini letteralmente fuori di testa ed era un po’ quello lo stato d’animo che la Rowling provava in quel momento. In un certo senso, dobbiamo pure dire grazie al suo ex 😉
Maria Saia
Quando sono nata ero una sirena, ma invece di cantare come le mie sorelle, passavo il tempo a scrivere.
Il problema era che vivendo sott’acqua i miei quaderni si inzuppavano tutti e l’inchiostro andava via. Per questo ho chiesto a mio padre, il re degli oceani, di darmi delle gambe per andare a vivere in superficie.
Adesso abito sulla terra e continuo a passare i miei giorni scrivendo. L’inchiostro, per fortuna, non va più via.
In ricordo delle mie origini, tutti i miei amici mi chiamano “Mari”. 🙂
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